L’AGCOM interviene ancora una volta per contrastare l’aumento delle tariffe Wind, Vodafone, Tim e Tre. L’Autorità Garante per la Concorrenza ed il mercato, allertata dal numero di segnalazioni da parte degli utenti, ha deciso di prendere provvedimenti nei confronti degli operatori e comminare una nuova sanzione. Prima di spiegarti cosa sia successo, ti invitiamo a raccontarci la tua esperienza. La nostra Associazione può assisterti in maniera gratuita e aiutarti a sconfiggere i comportamenti scorretti del tuo operatore. Per entrare in contatto con noi, compila il modulo che segue.

L’aumento delle tariffe Wind, Vodafone, Tim e Tre pesa sempre di più sulle tasche dei consumatori. Alla base dei rincari, oltre all’odioso addebito ogni 28 giorni, anche le continue e inspiegabili rimodulazioni che interessano i piani tariffari applicati agli utenti. Alla richiesta del pagamento di un servizio, fa spesso seguito un disservizio, che sia un ritardo nella richiesta di recesso o i tempi – spesso biblici – per la migrazione da un operatore all’altro.

A voler districare la fitta rete di aumenti delle tariffe e, spesso, dei disservizi ai quali deve far fronte il cliente, è AGCOM. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha riscontrato un aumento vertiginoso delle segnalazioni e delle denunce, che per questo 2017 avrebbe fatto registrare un numero di 5 volte superiore a quello degli anni precedenti.

Le ragioni di questo incremento sarebbero da individuare nei costi di disattivazione non giustificati, nei ritardi nella lavorazione delle richieste di disdetta, nei tempi di migrazione da un operatore all’altro e nella gestione dei reclami.

Nella pioggia di segnalazioni e denunce che gli utenti italiani hanno inviato ad Agcom spiccano quelle per attivazione di servizi non richiesti – di cui vi abbiamo ampiamente parlato in numerosi dei nostri post precedenti – oltre alla sospensione dei servizi, alla mancata risposta ai reclami, ai problemi legati alle migrazioni e alle modifiche dei piani tariffari e delle condizioni contrattuali.

D’altro canto, non ci si poteva aspettare altrimenti visto l’incremento di nuove linee mobili attivate nel 2017, con una trend positivo che viaggia sull’1,3 milioni di linee rese operative su base annua. Su 98 milioni di unità, il numero delle SIM con la richiesta di accesso a internet è aumentato del 5,7%, toccando quota 53 milioni di schede con un conseguente aumento del consumo di banda del 46% rispetto all’anno precedente.

Il quadro generale emerso da questi dati ha indotto l’Autorità a sanzionare Telecom, Vodafone, Fastweb e Tiscali per un totale di 9 milioni di euro per violazione delle norme del Codice del Consumo vigenti in materia di commercializzazione a distanza, online o al telefono, nonché per tutte le modalità espletate al di fuori dei locali commerciali. I casi riguardano soprattutto i costi applicati a seguito di disdetta per diritto al ripensamento, non dovuti qualora la richiesta sia presentata entro 14 giorni dalla sottoscrizione del contratto, spesso applicati e non dovuti.

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