registro delle opposizione

Le grande compagnie telefoniche hanno dato il visto positivo all’istituzione di un Registro delle opposizioni anche per quanto riguarda i numeri di cellulari. Sembrerebbe una buona notizia, se non fosse che il Registro delle opposizioni è risultato nel corso degli anni perfettamente inutile.

Prima di spiegarti meglio perché il Registro delle opposizioni sia da considerarsi inutile, ti invitiamo a raccontarci la tua esperienza utilizzando questo modulo. Sei già iscritto al Registro delle opposizioni, ma continui a ricevere chiamate ad ogni ora del giorno? Raccontacelo, possiamo aiutarti gratuitamente a far smettere questo incubo.

Come funziona il registro delle opposizioni

Il Registro delle opposizioni nacque nel 2011, grazie alla fondazione Ugo Bordoni, per tutelare gli utenti di telefonia fissa dalle chiamate indesiderata dei call center. Inizialmente tutto filò liscio, ma pochissimi mesi dopo la situazione tornò la stessa di prima: chiamate indesiderata a tutte le ore.

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L’iscrizione di un numero di telefonia fissa al Registro è assolutamente gratuita, ancora oggi, e può essere fatta in qualsiasi momento. Per iscriversi basterebbe compilare un modulo elettronico presente sul sito www.registrodelleopposizioni.it/. Nel modulo vanno inseriti dati anagrafici, codice fiscale, indirizzo di posta elettronica e ovviamente il numero da iscrivere. Questi dati possono anche essere comunicati telefonando direttamente al numero verde 800.265.265, oppure inviando una raccomandata al “Gestore del Registro pubblico delle opposizioni–Abbonati – Ufficio Roma Nomentano – c.p. 7211 – 00162 Roma” a cui andrà allegata copia di un documento di riconoscimento.

Al momento, però, il Registro risulta essere un flop considerato che in Italia esistono circa 115 milioni di linee telefoniche fisse e mobili, ma solo 1.519.216 di numeri fissi (circa l’11% su 13 milioni presenti negli elenchi pubblici) sono iscritti al Registro. Numero troppo piccoli per un’attività che costa circa tre milioni di euro all’anno, finanziata da operatori cui la legge impone (in teoria) un controllo del registro per poter utilizzare i dati estratti dall’elenco telefonico.

Cosa è andato storto?

Il Registro delle opposizioni non tiene conto di un fenomeno che non tutela l’utente, e nello specifico rende totalmente nullo il suo funzionamento. I call center, infatti, possono attingere a diversi elenchi da dove prendere i numeri di telefonia fissa, anche di chi è già iscritto al registro

Leggi ad esempio queste lamentele che si trovano su internet:

Come è possibile? Ti facciamo un esempio che sicuramente sarà capitato anche a te. Sei al supermercato e decidi di fare la tessera clienti; bene, si tratta di un contratto tra te e il supermercato, con il quale tu avrai dei vantaggi, ma ti sei mai fermato a leggere davvero bene il contratto? Sui moduli di iscrizione va sempre apposto il nostro numero di telefono, e se non spuntiamo la casellina giusta, relativa al trattamento dei dati personali, il nostro numero finisce automaticamente in uno degli innumerevoli elenchi su cui possono mettere mano i call center. Nulla di illegale, ma piuttosto un vizio di forma, che impedisce di fatto il controllo del telemarketing selvaggio.

Le aziende di call center, o quelle che li subappaltano, possono comprare il tuo numero dagli elenchi di cui sopra per appena 5 centesimi a recapito. Dal 2011 ad oggi sono state effettuate 25mila segnalazioni e più di 6mila contestazioni, ma il problema non è stato risolto.

Cosa potrebbe cambiare

A quanto pare Wind, Vodafone, Fastweb e Tim sono favorevoli all’attivazione di nuove regole per il controllo del telemarketing. La notizia fa sorridere già di per sé visto e considerato che queste compagnie sono le stesse che subappaltano a centralini italiani e stranieri la commercializzazione di servizi e prodotti. Le nuove regole prevedono l’inserimento dei numeri cellulari nel registro delle opposizioni e la creazione di una black list delle aziende che non rispettano determinato requisiti.

Ma come abbiamo visto il Registro delle opposizioni così come è strutturato ora non funziona, poiché i cittadini che possono iscriversi al Registro sono solo coloro il cui numero telefonico è presente negli elenchi telefonici pubblici; essere iscritti agli elenchi pubblici è di per sé un consenso a ricevere queste telefonate.

“Ad essere sbagliata è la normativa, è una procedura che avvantaggia solo chi chiama. Prima dell’istituzione del Registro per poter chiamare a casa era necessario avere un espresso consenso, mentre ora è come se si dicesse ‘se vuoi evitare che ti chiamino, sei tu a doverti iscrivere’”. Queste le parole di Giuseppe Busia, segretario generale del garante della Privacy, rilasciate oggi a ilfattoquotidiano.it.

Soluzioni proposte

Secondo il garante della privacy l’unico sistema per mettere fine al telemarketing selvaggio è la creazione di un registro unico per numeri fissi e cellulari e l’introduzione della responsabilità solidale tra call center e gestori telefonici in modo tale da consentire all’utente di rivalersi indifferentemente sull’uno o sull’altro per i danni.

D’altro canto il presidente di Assocall, Leonardo Pagani, durante l’audizione in Commissione Lavori pubblici al Senato, ha spiegato come l’unica soluzione possibile per limitare l telefonate promozionali invasive sarebbe quella di mettere al corrente i consumatori dei consensi concessi, dando loro la possibilità di modificarli in qualsiasi momento. Inoltre, sempre secondo Pagani, si potrebbe stabilire una frequenza massima di chiamate su ogni utenza. Una soluzione a tutela dell’utente, che però non creerebbe una distorsione del mercato.

Al momento tutto è legato al ddl Concorrenza che, dopo l’ok alla Camera il 7 ottobre 2015, è fermo da sei mesi in Senato. Come finirà?

Anche tu sei bersagliato da chiamate ad ogni ora e non sai come inserire il numero nel Registro, o peggio ancora, sei già iscritto, ma inutilmente? Contattaci utilizzando questo modulo, possiamo aiutarti gratuitamente a risolvere il problema.

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