È sufficiente un click involontario per entrare nel vortice di pop-up, banner e landing page, con relativo abbonamento ai cosiddetti servizi premium, responsabili di addebiti (spesso piuttosto salati) sulla sim o sul conto telefonico. Web tv, giochi online e contenuti per adulti sono solo alcuni esempi delle categorie che fanno parte della fornita schiera di prestazioni che gli utenti hanno imparato ad associare alla dicitura attivazione servizi non richiesti.

AGCM

Per AGCM, l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato (da non confondere con AGCOM, che ha responsabilità differenti), è invece Pratica commerciale scorretta, valsa una sanzione di 4 milioni di euro, comminata ai principali providers di telefonia italiani. Il provvedimento ha colpito in maniera particolare H3G (conosciuta come “3”) e Telecom, ai quali è toccata la “fetta” più grossa: 1.750.000 € ciascuno, con pubblicazione di un estratto del provvedimento avviato contro la 3. Sembrano cifre esagerate? H3G  ha avuto nel 2013 dei ricavi annui pari a circa 2 miliardi di euro. In proporzione è come se una persona che guadagna 30.000 euro all’anno fosse sanzionata di circa 26 euro!

multa_h3g

La vicenda è esplosa nel 2014, quando numerosissimi utenti lamentavano anomalie, anche piuttosto marcate, nel loro conto telefonico. Gli addebiti, per quanto concerne H3G, erano correlati alla voce Contenuti Portale 3 (in questo post vi spieghiamo cosa sono) e generati dal traffico effettuato navigando sul portale della Società. Questo ciò che veniva “venduto” all’utente. In realtà, sotto quella dicitura, erano compresi tanti altri servizi non richiesti dall’utente o fruiti a pagamento in maniera involontaria, senza che la Società di Telecomunicazioni fornisse adeguata informazione circa il costo che l’ignaro cliente avrebbe sborsato di lì a poco.

Secondo AGCM, è mancato totalmente il meccanismo di enrichment, grazie al quale l’utente avrebbe potuto esprimere il suo consenso in maniera consapevole, senza essere indotto all’acquisto da banner ingannevoli. Questa pratica impedirebbe quindi all’utente di acquistare il prodotto con la consapevolezza della sottoscrizione di un servizio in abbonamento, con conseguente addebito sul proprio conto telefonico.

Dal momento in cui è montata la protesta, l’Antitrust non ha fatto altro che raccogliere segnalazioni da parte di utenti e associazioni di consumatori. In quest’ambito, la nostra associazione di tutela dei consumatori Bastabollette è sempre stata molto attiva (in questo post, vi spieghiamo come ottenere il rimborso degli addebiti). Già dalla seconda metà dell’anno passato, abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione e tutela, che ha coinvolto numerosi utenti vittima di tale “pratica commerciale scorretta”.

La sanzione di AGCM arriva quindi nel pieno della nostra battaglia e riprende un concetto che noi stessi abbiamo tenuto a sottolineare più volte. Contenuti portale 3 (in questo post vi spieghiamo come tutelarci), traffico extra soglia o qualsiasi altro addebito per servizi premium sono erogati dalle “quattro sorelle” in maniera del tutto consapevole, con il chiaro intento di trarne un determinato vantaggio economico – come sottolineato nel comunicato stampa diramato da AGCM nella giornata del 21 gennaio 2015. Sono 60 i giorni di tempo che l’Autorità ha concesso ai quattro operatori di telefonia per rendere note le iniziative da assumere per ottemperare alla diffida.

Nel frattempo, Bastabollette continua la sua lotta ai Contenuti Portale 3: se anche tu sei stato vittima di questa “pratica commerciale scorretta”, non esitare a contattarci tramite il box assistenza presente su questa pagina, oppure invia una mail ad aiuto@bastabollette.it: un nostro consulente saprà fornirti gratuiramente tutto l’aiuto di cui hai bisogno.