ll Tribunale di Milano ha dato ragione ai consumatori imponendo a TIM e Wind e Vodafone di rimborsare subito tutti gli utenti (anche chi ha cessato la linea o è passato ad altro operatore) che hanno ricevute le fatture a 28 giorni (2017-2018).

Inoltre ha ribadito che la richiesta di rimborso può partire dal giugno 2016. Si attende ora una sentenza analoga anche contro Vodafone e Fastweb.

Il rimborso ammonterà alla restituzione di circa un paio di canoni mensili.

Come avere sicuramente il rimborso per la fatturazione 28 giorni da TIM, WIND e Vodafone

Se vuoi puoi inviare autonomamente un modulo di richiesta del rimborso per la fatturazione a 28 giorni, via PEC, fax o raccomandata. Tuttavia sulla base di quanto riportato dai nostri assistiti, in genere gli operatori ignorano queste richieste.

E allora che puoi fare? Rivolgerti a noi di Basta Bollette, ovviamente, sempre al tuo fianco per combattere la battaglia per far rispettare i tuoi diritti.

Fallo compilando il modulo qui sotto: ti ricontatteremo immediatamente per illustrarti il nostro “piano di attacco” che porterà inevitabilmente (lo abbiamo già attuato tante volte con successo) alla sconfitta dell’operatore e alla restituzione dei soldi che ti spettano.

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Video Guida ai rimborsi 28 giorni TIM, Wind e Vodafone

Vuoi approfondire l’argomento?

Eccoti servito: un video che spiega tutto, e un articolo completo con tutti i dettagli

Come si è arrivati a questa storica sentenza: le puntate precedenti

E ora un piccolo approfondimento sull’argomento, partendo dal riassunto delle puntate precedenti:

Agcom aveva stabilito sin dal 2018 il diritto degli utenti ad avere un rimborso equivalente a 2-3 giorni al mese di canone, sui contratti di telefonia fissa da giugno 2017 ad aprile 2018 (per l’ammontare di quasi un mese totale di canone, ovvero 20-30 euro). In questo periodo infatti gli operatori inviavano fatture ogni 28 giorni invece che ogni mese (con il risultato di fare perdere agli utenti appunto 2-3 giorni ogni mese nella “copertura” del canone). Questa pratica fu dichiarata illegale, con obbligo per gli operatori di rimborsare le quote di canone pagate in più.

Gli operatori, dopo essersi opposti a questa decisione AGCOM (e avere perso in ogni sede possibile!), hanno accettato di fare questi rimborsi. Con un problema, però. Anzi, due. Primo: non hanno “ubbidito” alla richiesta di Agcom di fare rimborsi automatici. Li hanno dati invece, come storno in fattura, solo a quella piccola fetta di utenti  – al corrente dei fatti – che lo richiedeva esplicitamente.

Secondo: Agcom si riservava di regolare anche la questione dei rimborsi per gli ex utenti degli operatori (ossia coloro che pur avendo subito le tariffe a 28 giorni poi hanno cambiato operatore e quindi non possono avere uno storno in fattura). Ma non l’ha mai fatto e nel frattempo sono cambiati anche i membri del consiglio di Agcom. Il tema è caduto nel dimenticatoio, insomma, lasciando spazio – appunto – alle aule dei tribunali per affrontarlo.

Il tribunale di Milano interviene su entrambi questi punti insoluti e persino rinviene una base giuridica per retrodatare il diritto a giugno 2016, dando in pratica un anno in più di rimborsi.

Wind e TIM dovranno ubbidire alla sentenza pubblicando un avviso sia sul proprio sito sia su alcuni quotidiani nazionali, inserendo un’informativa dettagliata in fattura e inviando una lettera ai loro ex clienti.

Ma attenzione on è una questione semplice da sbrogliare. Del problema delle bollette a 28 giorni ce ne siamo occupati tante volte in passato, anche in questo post, sulla rimodulazione TIM , e quest’altro, sulla prima rimodulazione del 2015. Si tratta forse di una delle questione più controverse degli ultimi anni nella telefonia, e che più ha appassionato nel dibattito i consumatori.

E a quanto pare siamo finalmente arrivati al capitolo finale: quello dei rimborsi!

Ti diciamo subito: armati di santa pazienza. Per ottenere il rimborso dei soldi impropriamente incassati dagli operatori di telefonia fra giugno del 2017 e aprile del 2018, dovrai faticare un bel pò, a meno che non decidi di affidarti al supporto di un’associazione di tutela di consumatori come la nostra (in cima e in fondo all’articolo trovi il modulo per chiederci aiuto).

Ma quanti sono questi soldi “rubati” a noi consumatori? Ben 13 miliardi di euro, sottratti a 72 milioni di utenti, attraverso il trucco dei mesi di 28 giorni.

Fortunatamente, c’è un modo per recuperarli. Vediamo bene come.

Chi ha diritto al rimborso per fatturazione a 28 giorni?

Innanzitutto, ad aver diritto alla restituzione del denaro (una somma che oscilla tra i 20 e i 30 euro a utente), sono solo i clienti con telefono fisso di qualsiasi operatore, che sono stati abbonati al servizio durante il periodo giugno 2016 – aprile 2018.

Niente da fare purtroppo per i consumatori di telefonia mobile e pay-tv che, benchè oggetto dell’indagine Agcom, alla fine non sono stati oggetto del provvedimento “punitivo” delle compagnie telefoniche del servizio di telefonica fissa.

Sono invece ammissibili al rimborso offerte miste fisso-mobile o fisso-pay-tv (per es. l’offerta Sky e Fastweb).

Questo perchè Agcom ha ritentuto che il servizo di telefonia fissa è più garantito, essendo un servizio “essenziale” rispetto a quello di telefonia mobile, dove la libertà commerciale e di fissazione prezzi e tradizionalmente stata superiore.

Come chiedere ufficialmente il rimborso per la fatturazione 28 giorni

Qui putroppo iniziano le note dolenti, perchè ogni operatore ha intrapreso strade diverse e che non si capisce bene a quale risultato possano pervenire.

 Tim, ad esempio, sostiene che bisogna chiamare il 187. Tuttavia, al 20.10.21, gli operatori TIM non sapevano cosa rispondere a chi chiedesse di ricevere rimborso per la fatturazione a 28 giorni.

Fino a non molto tempo fa, invece, l’operatore che rispondeva attaccava una manfrina sull’attivazione di servizi e opzioni “in compensazione”, cioè sostitutivi del rimborso in danaro. Quindi era molto difficile, se non impossibile, avere il rimborso.

Wind-Tre e Vodafone, invece “offrivano” la compilazione di un modulo cartaceo per la domanda di rimborso, ma ad oggi non ci è pervenuta notizia di rimborsi ricevuti in seguito alla compilazione di tale modulo.

Fastweb, invece, aveva predisposto un modulo online presente nella sua area cliente  MyFastweb. Anche, qui non abbiamo conferme sulla sua efficacia.

Cosa offrivano in passato gli operatori in sostituzione del rimborso per la fatturazione 28 giorni

Purtroppo gli operatori spingevano in passato in tutti i modi gli utenti su un’altra strada: quella dell’accettazione, più o meno forzate, di una miriade di proposte commerciali “compensative” rispetto al rimborso in danaro, che francamente lasciano davvero l’amaro in bocca.

Ecco qualche esempio.

Fastweb offriva l’attivazione un’opzione (Ultrafibra, International o Verso mobile sempre) che vale, a detta loro, circa 6 euro al mese. In realtà, secondo la nostra modestissima opinione, tale offerta vale 0 euro, se l’utente non ha bisogno di velocità aggiuntiva, piuttosto che chiamate gratuite verso l’estero o verso cellulari (che magari ha già incluse nel suo piano mobile)

Wind-Tre, invece, invitava il consumatore visitare la sua area clienti online dove potrà trovare “numerose proposte di partner selezionati, molte delle quali di valore superiore a quanto previsto dalla suddetta delibera, nonché soluzioni proposte Wind Tre quali ad esempio GIGA gratuiti o sconti per l’acquisto di telefoni”. Evidentemente non pienamente soddisfatta da tale munifica offerta, Wind Tre di affretta ad aggiungere che “il catalogo sarà in continuo aggiornamento con eventuali variazioni delle soluzioni offerte, alcune soggette a disponibilità limitata”. Anche qui, ogni commento appare superfluo 🙁

Hai cambiato operatore? Non puoi avere il rimborso per fatturazione 28 giorni… forse

Ma c’è un altro gravissimo aspetto da considerare: tali “generose” offerte compensative non potevano essere attivate se hai cambiato operatore. L’utente deve infatti chiedere il rimborso all’operatore di cui era cliente nel periodo della illegittima fatturazione a 28 giorni. Quindi se tu utente hai nel frattempo cambiato operatore non puoi certo rivolgerti al vecchio operatore per chiedergli l’attivazione di un’offerta compensativa! E quindi non ti resta che intraprendere la strada della richiesta del rimborso, irta e tortuosa specialmente se non sei più cliente, perchè difficilmente l’operatore vorrà restituirti i soldi.

Il modulo per richiedere gratuitamente il rimborso della fatturazione a 28 giorni.

Affidati ai professionisti di BastaBollette compilando il modulo qui sotto: un avvocato ti ricontatterà entro 24 ore e ti fornirà assistenza gratuita per ottenere il rimborso cui hai diritto!

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