Assistenza telefonica immediata – clicca qui

Ai tempi di internet, attivare una linea telefonica sembra una pratica alla portata di tutti. Il sito web di Telecom, recentemente divenuto TIM, mette a disposizione tutta una serie di offerte attraverso un menu chiaro e intuitivo. Eppure, l’attivazione della linea telefonica è solo in apparenza una passeggiata. 

foto mancata attivazione linea

Se le difficoltà in fase di disdetta sono già state rese note nei nostri articoli precedenti, quelle per chi decide di attivare la linea non sono da meno.

LEGGI ANCHE: Disdetta Infostrada: con Questo Modulo Non Paghi i Costi di Disattivazione

È quanto capitato di recente a uno dei nostri utenti, il Sig. V.

Il caso riguarda l’attivazione di una linea privata, che il Sig. V. ha richiesto per la sua abitazione. Il cliente sceglie l’offerta che meglio si addice alle sue esigenze e chiede l’attivazione della linea, fornendo il suo codice fiscale.

LEGGI ANCHE: Disdetta Vodafone e Tre, quanto costa chiudere il contratto?

Il Sig. V. è però anche un libero professionista che, molti anni prima, ha attivato una linea business per il suo ufficio. La stessa linea era associata a una determinata Partita IVA, che ha poi chiuso. Il Sig. V. attende l’attivazione della linea, rispettando pazientemente i tempi previsti da Telecom. A qualche giorno dalla scadenza del termine, il Sig. V. decide che è arrivato il momento di avere delle notizie sull’avanzamento della sua pratica, così si rivolge al 187.

LEGGI ANCHE: Disdetta TIM e Fastweb: ecco le difficoltà in fase di recesso

Gli operatori all’altro capo della cornetta sembrano convinti delle loro ragioni: la linea non può essere attivata, poiché il Sig. V. ha chiesto l’attivazione di una linea privata per un’utenza business. Telecom ha quindi associato il codice fiscale del Sig. V. a quello dell’utenza business disattivata anni fa: per quale motivo?

Potrebbe trattarsi di una falla nel sistema di gestione di Telecom Italia, che associa utenze a determinati intestatari, in base alla corrispondenza di Codici Fiscali o numeri di Partita IVA.

Diverso il caso dell’intestazione della linea a persone ormai scomparse.

Ha dell’incredibile la testimonianza di una nostra tesserata, che solo qualche tempo fa ha scoperto che la sua linea telefonica è stata intestata a suo marito, ormai defunto da qualche anno. La Signora, cliente Telecom da anni, ha voluto provare a risparmiare qualche soldo facendo migrazione verso Vodafone.

LEGGI ANCHE: Disdetta pay tv e telefonia, occhio all’asimmetria contrattuale

La nostra cliente, insoddisfatta del servizio, decide quindi di rientrare in Telecom. Dopo aver compilato tutta la documentazione necessaria, la Signora vede andare a buon fine la sua richiesta con l’attivazione della linea Telecom ma… La prima bolletta Telecom che riceve è intestata a suo marito defunto!

La mancata attivazione di un servizio essenziale come quello della linea telefonica comporta non pochi disagi per le vittime di questi disservizi. Accanto agli sforzi di natura economica (raccomandate A/R, fax, telefonate al call center e perdite di tempo), si associano quelli di carattere psicologico.

Che si tratti di linea Business o di un’utenza privata, i disagi che la mancata attivazione della linea telefonica comporta si ripercuotono in maniera pesante sulle tasche dei Consumatori.

La questione fa riflettere, soprattutto perché l’operatore è Telecom. I tempi di attivazione, fatti salvi problemi tecnici di ogni sorta, sono i più brevi sul mercato: si parla di 10 giorni per la linea telefonica, fino ai 60 per ADSL e Fibra. Come comportarsi se si supera questo limite?

In questo caso, la parola chiave è tutela. Non bisogna aspettare troppo, per far valere i propri diritti. Ecco come tutelarsi in caso di mancata attivazione della linea telefonica:

  • Controllare lo stato di avanzamento della pratica. Per farlo, è sufficiente chiamare il Servizio Clienti 187 e parlare con un operatore, al quale chiedere se la richiesta di attivazione è stata presa in carico e se è ancora in lavorazione. In alternativa, registrarsi al sito www.tim.it e controllare lo stato di avanzamento della pratica dalla propria area riservata;
  • Se è già trascorso il limite massimo per l’attivazione, allora occorre fare reclamo scritto a TIM. È possibile inviare la propria istanza per Raccomandata A/R, via PEC o via fax, nel quale lamentare il ritardo nell’attivazione del servizio;
  • Conservare tutte le ricevute d’invio, in modo da avere traccia scritta di tutte le istanze inviate al proprio gestore;
  • Attendere risposta al reclamo oppure telefonare al Servizio Cliente, per chiedere conferma della ricezione del reclamo;
  • Se l’operatore non risponde, o risponde in maniera incompleta o non esaustiva, è opportuno far valere le proprie ragioni in sede Corecom.

Il ricorso al Corecom, come spesso abbiamo sottolineato nei nostri articoli, è una procedura gratuita della quale tutti i cittadini possono usufruire. È possibile presentarsi al Corecom autonomamente, previo invio del formulario UG, oppure rivolgersi a degli esperti in materia.

Richiedere il supporto di professionisti del settore è sicuramente garanzia di successo nel corretto espletamento della controversia di fronte al Corecom. L’esperienza di Basta Bollette – Associazione a Tutela dei Consumatori – insegna che è saggio chiedere l’assistenza di professionisti, soprattutto se non si è esperti in materia.

Se anche tu hai dovuto subire il disagio di una mancata attivazione della linea telefonica, non esitare a contattarci e ricevere immediatamente il supporto gratuito e qualificato di cui hai bisogno. Raggiungerci è semplicissimo: ti basterà cliccare sul bottone arancione ASSISTENZA GRATIS che trovi in alto a destra sulla nostra Home Page, oppure invia una mail ad aiuto@bastabollette.it. Se invece vuoi lasciare la tua testimonianza, lascia un commento a fondo pagina oppure vieni a trovarci sulla nostra Pagina Facebook.